We Share Pain, We Share Joy Vietnam - collar red
Descrizione
Disponibile anche in misura 52 x 52 e light box 100x100 cm
Entrare in contatto con le ultime minoranze etniche nella regione del Mu Cang Chai nel Vietnam del Nord è stata un’esperienza unica. Ho potuto conoscere le loro storie solo indirettamente a causa della barriera linguistica ed è per questo che ho scelto di rappresentarle attraverso un linguaggio universale, quello delle emoticon. Questi simboli pittografici luminosi gravitano attorno a loro come un’aura , descrivono la loro esperienza di vita. Gli anelli, in funzione dell’età della persona ritratta, si manifestano in un numero variabile quasi a simboleggiare i cerchi nei tronchi degli alberi. Si legano al loro corpo tra le spalle e la testa, c’è chi li porta con disinvoltura, chi li subisce passivamente, chi ne viene sopraffatto.
Disponibile anche in misura 52 x 52 e light box 100x100 cm
Entrare in contatto con le ultime minoranze etniche nella regione del Mu Cang Chai nel Vietnam del Nord è stata un’esperienza unica. Ho potuto conoscere le loro storie solo indirettamente a causa della barriera linguistica ed è per questo che ho scelto di rappresentarle attraverso un linguaggio universale, quello delle emoticon. Questi simboli pittografici luminosi gravitano attorno a loro come un’aura , descrivono la loro esperienza di vita. Gli anelli, in funzione dell’età della persona ritratta, si manifestano in un numero variabile quasi a simboleggiare i cerchi nei tronchi degli alberi. Si legano al loro corpo tra le spalle e la testa, c’è chi li porta con disinvoltura, chi li subisce passivamente, chi ne viene sopraffatto.
Scheda tecnica
- Tecnica
- Stampa fine art su carta cotone
- Anno
- 2017
- Dimensioni (L x H) cm
- 100 x 100
Gabriele Zago
Gabriele Zago è un artista da sempre affascinato dalle arti visive. È un fotografo e un grande viaggiatore, questi aspetti da sempre lo ispirano e gli permettono di sperimentare attraverso i suoi lavori nuovi linguaggi di comunicazione.
La sua ricerca si focalizza nel documentare attraverso immagini gruppi etnici, territori e popolazioni minacciati oggi dal progresso e dalla globalizzazione.Gabriele attraverso espedienti grafici ed un grosso lavoro di post produzione rivoluziona lo scatto fotografico mettendo in evidenza in maniera quasi esagerata e molto evidente, i processi socio-politici che spesso non sono visibili. Non si tratta solo di fotografie, ma di scatti che restituiscono chiaro a tutti un processo di modificazione, stravolgimento e alienazione subìto dai soggetti ritratti e dal loro territorio.
Ha esposto i suoi progetti in mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. Vive e lavora a Torino.